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Editore: Fausto Lupetti Editore
Reparto: Filosofia antica, medievale, orientale
ISBN: 9788868743475
Data di pubblicazione: 09/07/2024
Numero pagine: 184
Collana: Pubblicità e marketing
Ragione! Più che per l'evidenza è per la coincidenza con il compimento (modo abbaziale) che la ragione mi si è posta come l'interrogazione di se stessa. Tanto più che mi veniva il compiacimento del mio Dottorato con François Châtelet, insigne professore, l'unico della tradizione socratica, attento al risveglio del mitico "1968". La ragione è la grande invenzione platoniana, che ha praticamente trasformato, distruggendolo, il mondo dei viventi. È questa l'invenzione della ragione dovuta a Platone, come esercizio d'imposizione e di organizzazione. In ciò è la filosofia, secondo il dialogo, forma conversativa della convinzione; arte, pure orientatrice, come dialettica, cioè, argomentazione di semplicità creativa contraria all'enfasi retorica. In tutto ciò funziona una polis che è uno stare insieme illusorio e perverso, e che, contrariamente all'enfasi delle descrizioni verbali, si risolve nel potere della demo, clan dominante, secondo i propri interessi; in ciò ponendo la schiavitù e la condanna a morte. La ragione qui, è quella che è; essa, cioè, è l'invenzione dell'inganno come calcolo verbale che mentre sembra risultare dall'uso operativo, è praticamente costitutivo di Sistema, quello della quantità in sé. In ciò l'abilità di Platone è sovrana. L'esercizio libero della parola che s'inizia semplice, serena, che continua fervida, eloquente e che, ecco che, improvvisamente, irrompe severa e condannatrice, e che mentre occupa il tempo del pentimento, dimentica lo spazio degli interessi che intanto si riempiono di beni.
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