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Editore: Pensa Multimedia
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9791255682981
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 436
Collana: Fuori collana
La vicenda dei socialdemocratici italiani, sin dalla costituzione in partito, con la scissione di palazzo Barberini del gennaio 1947, è stata a lungo trascurata. Su questa "damnatio memoriae" ha pesato un insieme di pregiudizi ideologici, luoghi comuni storiografici, strumentale propaganda politica, accomunati in un giudizio liquidatorio che attribuiva al partito di Saragat (il PSLI, poi PSDI) la responsabilità di aver favorito la sconfitta del Fronte popolare nelle elezioni dell'aprile 1948 e, quindi, la pluridecennale egemonia democristiana e conservatrice. Secondo questa vulgata, i socialdemocratici, sostenendo il piano Marshall, promosso dagli Stati Uniti d'America, e collaborando al governo con De Gasperi, sin dal 1947, avrebbero operato un vero e proprio "tradimento" delle istanze dei ceti operai e popolari, con un "asservimento" alle politiche americane. Certo è che dopo le elezioni del 1948, e la successiva adesione al Patto atlantico nel 1949, la "scelta del campo occidentale" per l'Italia fu definitiva: Saragat e i socialdemocratici la sostennero con forza e convinzione, nonostante l'assenza dei socialisti di Nenni, schierati al fianco del PCI e dell'Unione Sovietica...
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