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Romanzo parzialmente autobiografico, di due persone eccezionali, conosciute rispettivamente a Budapest (Ungheria) e a Tallinn (Estonia). Tünde, ungaro tedesca (traduzione fata) è una avvenente, ricca ed aristocratica, non più giovanissima, signora. Nata a Parigi da madre francese e padre barone tedesco sudeto ungherese nel '35. Conosce e se ne innamora perdutamente di Ferenc, giovane e avvenente studente e membro del partito comunista magiaro. Durante l'insurrezione ungherese del '56, lui muore e lei, ferita gravemente, riesce a fuggire in Germania, con l'aiuto di Jànos vecchio autista del padre Tamm, estone (traduzione quercia) è un anziano estone del '18, che ha attraversato una vita, piena di episodi particolari. Dagli inizi universitari come marxista-leninista, al passaggio alla destra dei Vap estoni, ad ufficiale delle SS negli anni '40 al '44 alla prigionia da parte dei russi, in un Gulag siberiano dal '51 al '54. Poi approda in un Gulag kazako e dopo un anno finisce in un kolchoz. Qui trova in Ekaterina, figlia dello Starosta (vozhd' derevni - responsabile) del kolchoz, l'amore della sua vita.
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