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Gli wobblies - come erano chiamati i militanti dell'industriai Workers of the World - furono i veri ribelli dei primi vent'anni del Novecento negli Stati Uniti. Erano portatori di un'idea di democrazia libertaria, internazionalista, rivoluzionaria. Nell'America della grande immigrazione il loro internazionalismo si traduceva in una inclusività senza steccati: uomini e donne di ogni colore, lingua, cultura e provenienza nazionale erano accolti nelle loro file. L'IWW era un'organizzazione sindacale, che si rivolgeva soprattutto a quei lavoratori dequalificati, i cui posti di lavoro erano più instabili, la cui precarietà occupazionale assomiglia per molti versi a quella dei precari di oggi. Ma era più di un sindacato. Nel loro sfidare i pregiudizi e le convenzioni, le leggi oppressive nei posti di lavoro e il conformismo nella società, gli wobblies erano anche portatori di un modello di vita. Che si manifestava nelle canzoni satiriche e di lotta, qualche volta umoristiche e leggere ma più spesso graffianti del più famoso dei loro cantori itineranti, Joe Hill. Dopo anni di silenzio intorno all'IWW, questo libro riprende gli aspetti fondamentali della loro vicenda, contestualizzandola negli Stati Uniti del primo Novecento non solo attraverso i saggi degli specialisti, ma anche con le immagini della loro propaganda, con i testi e le musiche delle loro canzoni e con i documenti di fondazione.
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