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Editore: Castelvecchi
Reparto: Filosofia antica, medievale, orientale
ISBN: 9788869448171
Data di pubblicazione: 12/01/2017
Numero pagine: 48
Traduttore: De Pascale M.
Collana: Etcetera
Questo saggio di Bhimrao Ramji Ambedkar, filosofo buddhista e rivoluzionario indiano, fu l'ultimo scritto di uno dei leader politici più influenti del Novecento. Ambedkar provò qui a definire le sorprendenti assonanze tra buddhismo e marxismo: la lotta contro la proprietà privata e l'accumulo di denaro; la volontà di trasformare il mondo; la battaglia in favore dei più deboli. Certamente Buddha non parlava soltanto di possedimenti terreni, mentre Marx si concentrava su chi detiene i mezzi di produzione, ma un interrogativo essenziale unisce questi due grandi pensatori della storia - dell'umanità: come sarebbe la comunità umana se fosse "libera dagli sfruttamenti, dai soprusi, dalla cupidigia? Lungo le rotte di queste inconsuete congiunzioni, il pensatore indiano approda a un'inattesa conclusione: la religione (nella forma del buddhismo) dovrà essere l'esito felice della rivoluzione marxista.
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