L'eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane di Morese Francesco Maria - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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L'eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane
Morese Francesco Maria

L'eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane

Editore: Pellegrini

Reparto: Usi e costumi, etichetta, folclore

ISBN: 9788868227586

Data di pubblicazione: 04/04/2019

Numero pagine: 326

Collana: Biblioteca di voci


20,00€
Esaurito

Sinossi

I nostri Antenati sono ancora tra noi. Vivono in noi. Le loro credenze, i loro riti, le loro usanze, la loro religiosità, il loro linguaggio sopravvivono ancora oggi, dopo millenni, nelle nostre tradizioni popolari. Il folklore della città di Salerno e dei suoi territori, con il suo carattere marinaresco che si fonde con quello tipicamente delle campagne e delle montagne, è un chiaro esempio di come il lascito ancestrale dei nostri predecessori sia ancora vivo e vitale in Italia ed in generale in tutta Europa. Le popolazioni italiche prima, i Romani poi e, successivamente il popolo germanico dei Longobardi, hanno plasmato il nostro modo di essere odierno: il loro tributo, sia a Salerno che in tutta la Penisola, è ancora fortemente tangibile e continua ad essere tramandato nonostante esso sia occultato da una coltre che questo libro si prefigge coraggiosamente di dipanare. Le feste dell'anno, il ciclo della vita, le superstizioni, la credenza nel malocchio, nelle fatture, negli amuleti, in esseri soprannaturali come janare (streghe), diavoli, spiriti, munacielli e mazzamurelli (gnomi e folletti) costituiscono quel "Mondo Magico" delle tradizioni popolari nel quale confluiscono e si confondono elementi precristiani e religiosità popolare. L'eredità dei nostri Antenati è ancora viva in noi: scorre nelle nostre vene. L'augurio è che questo testo possa ridestare nel lettore il nobile spirito degli antichi ltalici, dei Romani e dei Longobardi che in lui ancora alberga. Prefazione di Luigi Maria Lombardi Satriani.

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