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Editore: Edizioni ETS
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788846770110
Data di pubblicazione: 17/03/2025
Numero pagine: 1196
Collana: La modernità letteraria
Autore tra i più discussi della letteratura italiana del Novecento, Curzio Malaparte (1898-1957) è un letterato di fama mondiale tradotto in tutte le lingue. Pochi scrittori possono vantare l'intelligenza, la sottigliezza surreale, le atmosfere magiche, la perizia, l'eleganza dello stile, la tecnica formale, la complessità, la matrice classica, l'ironia, la preparazione storica e letteraria di un Malaparte, paragonato a Chateaubriand, Proust, Malraux, ad Hemingway, Steinbeck, a Drieu La Rochelle ed altri. Testimone (scomodo al regime) in prima persona di due guerre mondiali e di un'epoca, tra gli anni Venti e Cinquanta, tutta da riscrivere, l'imponente sua opera (spesso sequestrata o messa all'indice dalla Chiesa) viene qui ricostruita per liberarla dalle ormai individuate confusioni interpretative (che nulla hanno a che vedere con l'arte). Tra le illeggibili superficialità nostrane e i ritardi culturali, Malaparte è stato uno dei più acuti interpreti della malattia e della nevrosi di questo vecchio continente (che definiva "marcio") e la sua sincerità letteraria, l'ideale di libertà, il sogno umanitario, la visione cristiana, l'insofferenza al potere (le rivoluzioni trasformate in dittature e le dittature fatte passare per rivoluzioni), il coraggio di parlare, il senso analitico della realtà, sono stati svisati dalla critica che ha emarginato il suo nome, deformato il senso dei contenuti e manipolato le vicende esistenziali. Non è con l'omertà culturale e le etichette politiche che restituiremo quel "capitolo a sé della nostra recente letteratura" di cui parlava Montale, dove Malaparte a fatica era riuscito ad inserirsi "con caratteri tutti suoi". L.M.
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