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Editore: Edizioni ETS
Reparto: Letteratura greca e latina: critica
ISBN: 9788846734464
Data di pubblicazione: 01/10/2012
Numero pagine: 282
Collana: Testi e studi di cultura classica
Il libro VIII delle Argonautiche di Valerio Flacco è per noi quello conclusivo del poema, rimasto incompiuto. È il libro della fuga di Medea con gli Argonauti, dopo che, grazie al suo aiuto e ai suoi poteri, Giasone ha superato le prove che gli aveva imposto Eeta come condizione per ottenere il vello d'oro, obiettivo della spedizione. È, molto più del modello greco (il IV libro del poema di Apollonio Rodio), un libro di corsa e di paura, pervaso da un senso di insicurezza e oscurità generale in cui il destino appare una forza trascinante e imperscrutabile, mentre il mondo che si profila davanti sembra schiudere a ogni passo una selva di terrori. Questa atmosfera è dovuta al prevalere del punto di vista di Medea che, seguendo gli eroi greci, si avvia a perdere la sua condizione di principessa per assumere quella di profuga. Nessuna speranza si apre sul futuro che la attende in Grecia e che Giasone le ha promesso: come già quella di Seneca, anche questa Medea "ha letto troppo Euripide", e la sua fuga di ora assorbe in sé già i tratti dell'esilio futuro da Corinto. Di qui, il registro cupo e talvolta tragico della narrazione, nella quale la lexis di Valerio Flacco, in un raffinato gioco allusivo con le fonti, fa vivere con forza le isotopie che legano il presente e il futuro del personaggio di Medea attraverso il suo passato letterario.
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