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Editore: Marsilio
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788831710060
Data di pubblicazione: 06/02/2013
Numero pagine: 247
Collana: I giorni
Come scopre un autore la sua vocazione alla letteratura? Quanto ha contato l'incontro delle persone giuste al momento giusto? Quanto può essere intimo o ingrato il rapporto con gli editori? Non solo di letteratura ma di tutto quello che sta attorno al prodotto letterario parla questo libro: attraverso l'esempio di Pier Antonio Quarantotti Gambini si possono infatti rappresentare i modi e le difficoltà dello scrivere libri nell'Italia del secondo dopoguerra e fino agli anni sessanta del Novecento. Quarantotti Gambini ebbe la fortuna di vivere in un periodo in cui gli autori potevano avere contatti diretti con i fondatori delle principali case editrici: fu così con Giulio Einaudi, cui lo legò profonda e reciproca stima, ma legami personali intercorsero anche con Gaston e Claude Gallimard, Aldo e Livio Garzanti, Arnoldo e Alberto Mondadori. Quarantotti guardò con interesse anche al cinema che in quegli anni attingeva alla letteratura per andare incontro al gusto di un pubblico sempre più vasto, come avvenne per le trasposizioni dell'"Onda dell'incrociatore" o de "La calda vita". Anche in questo campo Quarantotti dimostra la sua sensibilità e la sua modernità. Il lavoro, frutto di una paziente ricerca d'archivio, basato su materiale in gran parte inedito, vuole quindi ricostruire la vicenda biografica ed editoriale dello scrittore di origine istriana ma triestino di adozione da una prospettiva nuova, che ne fa il paradigmatico interprete dell'industria culturale del suo tempo.
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