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Editore: Il Mulino
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788815063328
Data di pubblicazione: 08/11/2002
Numero pagine: XI-469
Traduttore: Bassi M. L.
Collana: Collezione di testi e di studi
"Serendipity": inventato nel 1754 da Horace Walpole, il termine, che sta a indicare quel misto di sagacia e fortuna con il quale si giunge a compiere inintenzionalmente scoperte felici, viene altrettanto ingegnosamente re-inventato negli anni '40 da Merton che lo introduce nelle scienze sociali. Nella serendipity egli scorgeva il modello in grado di rendere conto del dato "imprevisto, anomalo e strategico" nel processo della scoperta scientifica. Queste pagine seguono le peripezie dell'esoterica parola lungo due secoli, ricostruendo il contesto sociale e culturale entro cui fu coniata nel Settecento; il clima d'opinione in cui essa apparve per la prima volta a stampa nell'Ottocento; le variegate risposte che l'incontro col neologismo suscitò; la sua diffusione e riconcettualizzazione, fino alla metà del Novecento, nei diversi circoli di bibliofili, letterati, collezionisti, lessicografi, scienziati della natura e sociologi, e quindi presso il grande pubblico; gli usi ideologici a cui si è prestata. Rimasto inedito dal 1958, questo studio è una cronaca delle peregrinazioni della "parola-e-concetto" dal minuscolo palcoscenico degli arcani alla grande scena dell'uso comune. Ad ancorarlo al presente il sinuoso, e squisitamente mertoniano, excursus autobiografico che chiude il volume.
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