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Editore: La valle del tempo
Reparto: Lingua italiana, lingue ladine
ISBN: 9791281678736
Data di pubblicazione: 10/10/2024
Numero pagine: 216
Nei filoni espressivi che sostanziano il ricchissimo giacimento linguistico dell'idioma napoletano questa volta Luciano Galassi rivolge la sua curiosità al peccato capitale dell'avarizia mettendo in luce anche su questo tema espressioni e lemmi sempre vividi, fantasiosi, figurativi, che egli espone e spiega con la consueta completezza e lucidità. Attraverso i regimi linguistici partenopei l'avarizia viene scandagliata nelle sue diverse articolazioni e declinazioni: aridità d'animo, egoismo, avidità, usura, misantropia, meschinità, scrocconeria, parassitismo, insensibilità, grettezza, asocialità. Il campionario umano che ne risulta è di estremo interesse anche grazie alle opere di grandi autori cui Galassi ha attinto per arricchire il suo mosaico lessicale ed espressivo sul tema specifico. Incontreremo così complesse figure di usurai (con richiami a Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Francesco Mastriani e Raffaele Viviani); sordidi gestori di Banchi dei Pegni, veri iugulatori di tanta misera gente, diseredata dalla storia e dalla società; personaggi di spilorci tratti da "opere buffe" del Settecento napoletano il cui frasario risulterà icastico e intrigante (un giacimento inesplorato che l'autore propone qui con una certa ampiezza); scrocconi, sbafatori e parassiti, che sono pur sempre individui che nulla dànno e vogliono solo prendere.
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