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Editore: Menabò
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9791281176461
Data di pubblicazione: 18/11/2024
Numero pagine: 268
L'Abruzzo alla fine della guerra presentava un vastissimo panorama di distruzione sia nelle città che nelle campagne: i combattimenti tra le truppe alleate e quelle tedesche, i bombardamenti, le mine distribuite a piene mani nei terreni avevano reso irriconoscibili le prime e assai spesso inutilizzabili le seconde. Terminata la guerra con la ritirata delle truppe tedesche da tutta la regione nel giugno 1944, cominciò subito il lavoro di ricostruzione destinato a durare diversi anni. Questo fu accompagnato da dure lotte dirette a rimuovere gli aspetti meno accettabili delle condizioni di vita dei ceti più sfavoriti. E poiché la regione si presentava sostanzialmente ancora come un mondo prevalentemente contadino, fu inevitabile che le maggiori agitazioni sociali del dopoguerra si svolgessero all'interno di questo mondo e vi raggiungessero a volte livelli molto alti di conflittualità. Esse durarono sino ai primi anni Cinquanta, dopodiché persero di intensità sia perché alcune delle richieste erano state nel frattempo accolte, sia perché la disoccupazione che aveva imperversato negli anni precedenti era andata diminuendo, anche a seguito di una ripresa dell'emigrazione verso l'estero. A queste ed ad altre vicende abruzzesi del decennio quali i famosi scioperi alla rovescia, le scelte elettorali, i conflitti interprovinciali, le speranze di industrializzazione, sono dedicate le pagine di questo libro.
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