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Editore: Menabò
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9791281176157
Data di pubblicazione: 01/06/2023
Numero pagine: 176
Traduttore: D'Alessandro R. S.
Collana: Narrativa
Jorge Nedich, nato in Argentina nel 1959, pur non avendo frequentato scuola primaria o secondaria, diventa scrittore e professore universitario di letteratura. È stato due volte finalista al Premio Planeta. È considerato dalla critica uno dei tre più importanti scrittori rom. Lo riconosciamo nel protagonista di questo romanzo: Stieva che da autodidatta diventa scrittore affermato. Nella sua realtà di uomo che porta in sé con fierezza le radici della cultura nomade ma che ha fatto sue le positività della cultura sedentaria, Stieva sente forte il desiderio di farsi riconoscere ed apprezzare dal figlio, un giovane medico di venticinque anni, abbandonato alla madre gagé quando il piccolo ne aveva solo tre, e cerca di chiarire a lui e a se stesso le ragioni, i modi e i tempi della sua difficoltà iniziale a sentirsi padre. E racconta al figlio persone e fatti della sua infanzia e giovinezza, con acutezza la sua tormentata vita intima in questo "passaggio" da una cultura nomade eppure solidissima e conservatrice ad una stanziale ma aperta e pronta ad assorbire nuovi stimoli, da una cultura amata e in cui si sente formato all'altra che gli ha aperto il mondo dei diritti, della conoscenza, della realizzazione di sé. Il suo processo di cambiamento è lungo e tormentato e il libro è un viaggio con continui avvii e ritorni, personaggi eccezionali studiati con sensibilità, fatti raccontati con realismo senza pudori, momenti di scrosciante felicità e altri di smarrimento e nostalgia, un complesso trasmesso nel continuum di un flusso di parole e pensieri che non indugia sulla punteggiatura, tanto forti e legati sono le persone, i fatti, i sentimenti.
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