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Editore: Eris
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9791280495488
Data di pubblicazione: 14/11/2022
Numero pagine: 64
Collana: BookBlock
Spesso l'anagrafe viene pensata come un ufficio neutrale di servizio alla cittadinanza a cui comunicare con semplicità la propria residenza. Ma è davvero così? L'anagrafe, fin dalla sua introduzione, è stata spesso impiegata non come uno strumento di monitoraggio della popolazione ma come un dispositivo di selezione delle sue componenti "desiderabili" e "legittime". E oggi gioca un ruolo di primo piano nello scegliere il tipo di persone che possono o meno risultare residenti in un territorio: negare la residenza è diventato uno degli sport preferiti di molti sindaci. Queste iniziative colpiscono persone di cittadinanza italiana che rientrano in categorie della popolazione considerate "sgradite", ad esempio per reddito o stile di vita, e persone appartenenti a paesi terzi o stati europei che subiscono restrizioni mirate. Nei loro confronti, l'esclusione dalla residenza assume la valenza di un dispositivo di selezione di "ultima istanza": persone difficili da espellere sono ridotte a una ambigua condizione di "irregolarità" nel momento in cui i requisiti fissati dalla legge sono inaspriti a livello locale. L'esclusione anagrafica si accompagna a uno stato di subordinazione e dipendenza, ossia all'assenza di un'autentica autonomia economica ed esistenziale. Chi non è residente è più vulnerabile e ricattabile, anche sul piano lavorativo.
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