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Non c'è storia ufficiale della musica che non cancelli regolarmente dalle proprie cronache ogni traccia di outsider e ribelli: i reali protagonisti che danno vita alle rivoluzioni musicali. In questo libro, Ted Gioia fa una straordinaria operazione di rovesciamento intellettuale, rivendicando il peso giocato in ogni importante innovazione musicale da tutti coloro che sono ai margini della società. Qui si racconta così una storia della musica lunga quattromila anni, una vicenda che ha profondi legami con la sessualità, la magia, la trance, lo sciamanesimo, la guarigione, il controllo sociale, i conflitti generazionali, i disordini politici, persino la violenza e l'omicidio. Dai primi strumenti recuperati dai corni degli animali o dall'arco dei cacciatori fino alle neuroscienze, l'autore mette in evidenza aspetti poco noti della storia musicale. Per esempio che, a lungo, le percussioni sono state una prerogativa solo femminile, finché il loro uso in campo militare non divenne prevalente. Ted Gioia ci racconta anche come avveniva la trasmissione dei canti tra gli antichi aedi greci, e quanto i trovatori francesi medievali nella loro ispirazione e nello stile delle loro canzoni siano stati debitori dei girovaghi ispano-arabi. Per non parlare di quanto la storia d'amore celtica di Tristano e Isotta riecheggiasse l'epopea d'amore persiana di Vis e Ramin, e poi Mozart e Beethoven, sempre così consapevolmente sovversivi. E ancora gli schiavi e i loro discendenti che hanno continuamente reinventato la musica, dal ragtime al blues, dal jazz al R&B, e infine al soul e all'hip hop. Musica: una storia sovversiva è una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla musica e al suo significato storico e sociale, da Saffo ai Sex Pistols, fino a Spotify.
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