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Editore: Cantagalli
Reparto: Economia
ISBN: 9791259626929
Data di pubblicazione: 19/09/2025
Numero pagine: 112
Collana: Maestri ritrovati. Supplementa Academica
«Tutti sono borghesi», scrive Péguy. Non è una definizione sociologica né lo snobismo dell'intellettuale che ce l'ha col "piccolo borghese". Tutti sono borghesi nel senso che affidano la definizione di sé a fattori misurabili, ad elementi precisamente quantificabili: dal quoziente intellettivo al conto in banca, dagli (o dalle) skills professionali alle performance atletiche, dal numero di like ai metri quadri dell'appartamento. E così anche i rapporti interpersonali finiscono per soggiacere al metodo dello scambio di numeri, alla logica contrattuale: io ti do, tu mi dai. C'è un fattore che pervade e lubrifica tutto questo ingranaggio quantitativo ed è, appunto, il denaro. L'unico modo per sgusciare via dalle tenaglie del denaro è il «rimanere nella povertà». Non ci è forse stato detto: «beati i poveri»? Certo «in spirito»; ma non vuol mica dire: nelle intenzioni, nell'intimo, nei desideri o negli impegni morali. Il povero è quello che sa che quel che ha - dalla vita agli amici, dai soldi al lavoro - gli è "dato" e lo usa, quindi, liberamente. E ne gode, come Francesco che sposa Madonna Povertà. «La libertà è la virtù del povero». Essa infatti è «la condizione irrevocabile della grazia», cioè della suprema gratuità da cui noi, poveri, riceviamo la vita e tutto quel che l'accompagna.
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