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Raccogliendo studi di specialisti e di giovani ricercatori, questo volume intende fornire un contributo critico di ampio respiro sulla funzione e sul senso che la natura, i sensi e i sentimenti esercitano sulle scritture poetiche italiane del XX e del XXI secolo. L'opera è suddivisa in tre parti: la prima propone una serie di studi (tra gli altri, su Fernanda Romagnoli, Luciano Cecchinel, Antonia Pozzi, Margherita Guidacci) focalizzati sul rapporto tra scrittura poetica e natura intesa come paesaggio, come misura di senso o ancora come traccia residuale capaci di generare orizzonti poetici ed estetici inediti. Nella seconda, dedicata ai sensi, sono raccolti studi su poeti (Attilio Bertolucci, Vittorio Sereni, Giorgio Caproni e altri poeti esordienti negli anni Ottanta del secolo scorso) che fondano la loro poetica sulle percezioni (olfattive, sonore, visive) al fine di riattivare processi legati alla memoria, al ricordo o ancora a epifanie in grado di tradursi in veri e propri spazi di senso. Infine, nella terza parte si propongono studi incentrati sulla nozione del sentimento (l'amore, il dolore) che, nelle poetiche, fra gli altri, di Ungaretti, Volponi, Valduga e Maccari, permette di tracciare nuove geografie interiori, forme di teatralizzazione del paesaggio o addirittura "canzonieri" in cui il sentimento si pone come dispositivo attraverso cui relazionarsi a sé e all'altro. In questo lungo itinerario poetico in cui la scrittura poetica rappresenta, sente e riflette sulla natura, sul sé, sull'altro, sull'altrove, il volume contribuisce a tracciare nuove ipotesi poetiche ed estetiche nello studio della poesia italiana del XX e del XXI secolo.
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