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Dialogo sopra l'inutilità della cultura
Abdelouahad Gabriele

Dialogo sopra l'inutilità della cultura

Editore: Youcanprint

Reparto: Scienze sociali

ISBN: 9791222790992

Data di pubblicazione: 31/01/2025

Numero pagine: 186


26,50€
Facile da trovare

Sinossi

Che cos'è la cultura? Che ruolo svolge nella società umana? Possiamo vivere senza di essa? La cultura è verità e menzogna? Dopo alcuni anni di studi sul libro classico ho capito che il mondo della ricerca è fatto di roccaforti culturali che si scambiano conoscenza attraverso rigidi trattati diplomatici. La pagina tipografica è un ring spietato ricco di regole da cui non si scappa. Attraverso le mie letture sulla storia del libro e della cultura del mondo ho appena scalfito la superficie delle ere; mi sono accorto che più imparo e meno sento di sapere e ciò mi lascia perplesso. Questo libro, a metà tra un saggio storico e un viaggio poetico-filosofico vuole essere il tentativo di mettere in gioco la nostra idea di libro come oggetto utile e dilettevole. Come se i libri, oltre alla conoscenza, fossero in grado di trasmettere anche l'ignoranza: una ignoranza utile al mondo e alla nostra esistenza, forse. Quanto sappiamo infatti delle scelte di vita che prendiamo, e quanto della nostra pura volontà c'è in esse? Un libro è come uno scatolone pieno di cianfrusaglie per lo più inutili, impilato in una soffitta, dentro un magazzino o in qualche garage e cantina del mondo. Soltanto a un pazzo verrebbe in mente di aprire ogni giorno degli scatoloni di roba vecchia per gustarsi il loro contenuto dal sapore vissuto. E soltanto un editore folle e spietato o un professore consunto nella sua retorica potrebbe aspettarsi che i libri si comprino per leggerli. I libri sono scatole che contengono conoscenza che è possibile apprendere solo da chi ha la giusta chiave interpretativa. I libri si comprano per riempire le librerie ed è faticoso comprendere e fare proprie più di cento pagine di qualcosa in un anno, poiché il miglior modo per trasmettere la conoscenza non è la scrittura ma la trasmissione orale. I libri sono bare di cartone e pelle in cui vengono sepolte le parole in attesa che qualche curioso, in un futuro indefinito, possa prendere un piede di porco per aprirle e cercare di capirne il contenuto. Talvolta basta vedere le cose sotto una diversa luce o angolazione per scoperchiare la tomba della realtà. Siamo tutti vittime del nostro tempo ed è difficile per noi fuggire dai rintocchi degli orologi come dai battiti del nostro cuore. Sentiamo l'angoscia del divenire ed è frustrante vivere; per questo preferiamo muoverci a spirale come una falena verso la luce e sbattiamo storditi le ali inutilmente. I nostri arti si logorano, la vista si annebbia e l'istinto diventa fioco col passare dei decenni. Abbiamo inventato la cultura, ogni etnia ne ha una, per ingannare la natura arcigna e migliorare i rapporti tra gli uomini. La nostra civiltà industriale ha squartato la cultura riducendola in mille brandelli e questo libro è il suo feretro e il suo sacrario in cui giace un corpo maciullato, digerito e vomitato dentro l'urna.

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