Sinossi

Il serpente è stato spesso considerato allegoricamente espressione della tentazione, del Male, o addirittura è stato assimilato al demonio! Nelle molte e varie culture e tradizioni religiose dell'antichità il Serpente ha avuto invece una parte di alta considerazione, quale manifestazione della divinità materializzata, apportatrice di saggezza e conoscenza. L'Autore illustra questa manifestazione, quindi inserisce nel libro il tema della vendicatività del Serpente: tre sunti di drammi famosi, di cui il primo è "La tempesta" di William Shakespeare. Qui emergono l'intenso "pathos" magico e la grande saggezza che il protagonista Prospero dimostra nei confronti del fratello, suo persecutore. Segue il sunto del dramma pirandelliano "Enrico IV", dove la sua finta pazzia si attaglia al tema di questo libro per l'espressione della saggezza, che quell'uomo dimostra nel rinunciare a vendicarsi del suo rivale Belcredi. Terzo sunto è quello di un altro grande dramma shakespeariano, "Amleto": la vendetta del re padre, avvelenato dal fratello, è inesorabile da parte del giovane e saggio principe. Se quindi la saggezza contraddistingue questi tre personaggi, al contrario, il protagonista Giorgio dei numerosi libri (saggi romanzati) dell'Autore, precedentemente pubblicati, è solito offrire il suo "tallone di Achille" negli aeroporti nazionali e internazionali, venendo spesso meno a quell'equilibrio che dovrebbe governare le azioni degli esseri umani, e quindi anche delle sue, soprattutto perché è un "Serpente" in Astrologia cinese, e quindi dovrebbe essere saggio! Ma...attenzione: essere saggio non significa farsi "calpestare"! La passione per l'Arte lo riscatta.