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18 giugno 1815. Il giorno in cui la storia d'Europa sarebbe potuta cambiare per sempre. Al mattino Napoleone disse ai suoi generali che l'esercito francese aveva novanta possibilità su cento di vincere la battaglia, ma il Maresciallo Grouchy mancò clamorosamente l'appuntamento con la Storia. Ma forse, come scrisse Victor Hugo, fu un segno del destino. La pioggia caduta la notte prima della battaglia aveva reso impossibile l'attacco dei francesi al mattino presto, causa un terreno impregnato d'acqua che non avrebbe fatto rimbalzare le palle di cannone se prima il terreno non si fosse asciugato un po'. L'attacco iniziò con un'azione diversiva solo verso le 11;30, con circa quattro-cinque ore di ritardo rispetto alle intenzioni dell'Imperatore, che di solito attaccava al mattino presto. Quattro-cinque ore che permisero ai prussiani di giungere sul campo di battaglia e indebolire in modo decisivo la forza dirompente dell'attacco della Guardia Imperiale, avvenuto solo in serata. Ma la battaglia più importante della storia moderna e contemporanea è fatta anche di piccoli dettagli, errori e fatalità che nel libro sono descritti con dovizia di particolari. Ben preparata dall'Imperatore, fu probabilmente la Natura a determinare l'esito dello scontro. La parte finale del libro tratta di alcuni fatti suggestivi (probabilmente leggende) sulla morte di Napoleone e sul ritorno del suo corpo in Francia.
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