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Il testo che qui presentiamo costituisce la prima traduzione mondiale della "Dottrina del giudizio" (1912) di Emil Lask. Il suo pensiero si trova oggi al centro di un'autentica riscoperta, che ne ha fatto emergere il ruolo fondamentale all'interno del neokantismo e del pensiero del primo Novecento. Nonostante sia stata a lungo trascurata, "La dottrina del giudizio" rappresenta una sorta di "punto di non ritorno" nella filosofia del secolo scorso: essa, se da un lato sviluppa e rielabora l'eredità del dibattito neokantiano, dall'altro incarna la sua crisi, così come il tentativo di dischiudere un orizzonte filosofico alternativo. Proprio il giudizio, che era stato eletto a principio fondamentale della logica e della teoria della conoscenza orientata al "valore", si dimostra infatti tanto l'esito quanto la causa di uno smarrimento del senso e di una corrosione di ogni validità e valore. Postfazione di Stefano Besoli.
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