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Nei due anni di pandemia da Sars-Cov-2 i media hanno rivestito un ruolo centrale nel fornire informazioni a una popolazione spaventata e confinata in casa a causa del cosiddetto "lockdown". Essi non sono però canali neutri, non si limitano a veicolare le informazioni, ma interagiscono con le medesime e con gli individui. La costruzione mediale di un corpus di notizie reiterate nel tempo su un certo argomento alimenta alcuni "schemi di interpretazione", categorie attraverso le quali gli attori sociali elaborano le proprie esperienze. Diventa dunque urgente interrogarsi con spirito critico rispetto alle narrazioni mediali di ciò che costituisce e costruisce il frame della crisi sanitaria da Covid-19. Spirito critico inteso non come atteggiamento critico o polemico verso la comunicazione dei media, ma come posizione che vuole riflettere su, e problematizzare, i contenuti e i soggetti delle comunicazioni mediali, interrogandosi anche sui differenti punti di vista presi o meno in considerazione. Il presente volume raccoglie una serie di contributi che, sotto diverse angolazioni, indagano alcune comunicazioni, talvolta parziali o polarizzanti, gli ossimori e le contrapposizioni create dalle narrazioni mediali e le ricategorizzazioni sociali profonde di concetti e attori.
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