Sinossi

Questo romanzo è una opera che si ancora profondamente al filo del ricordo che attraverso le parole dell'autrice diviene elevazione e si concentra su quel lato inesauribile che la sua profonda erudizione e convinzione cattolica porta con se e sempre la sostiene. Partendo dai meravigliosi squarci di ricordi che il passato gli rende ancor vivi e reali da quasi toccare, ci immerge fra i suoi avi che l'hanno curata e amata fino all'incontro conturbante del Re Michele del quale la famiglia era stretta collaboratrice. Il pensiero prosegue attraverso quei punti cardine che sono il Danubio copioso di acque e di vita, ed è tutta un'allegoria visiva pensata ed esposta al lettore che ne diventa anche nostro patrimonio culturale intrinseco, le foreste cangianti, i cacciatori che si stagliano come figure mitologiche che ritmano con le prede caroselli di distruzione quasi rituali. Dopo arriva la crudele Seconda guerra mondiale che spinge la protagonista alla ricerca di una nuova terra di amore che si avvicini mentalmente al suo passato visivo e sentimentale. Questo romanzo è una storia che sottolinea punti di potere di quella tradizione centrale armata da tanti visitatori più accorti nel credere che la vita vera non si svolge solo nelle rive del mediterraneo ma che l'intera Europa è crogiuolo di visioni di bellezza, di odori, di fauna, di flora che va ricercata in tutti i luoghi di questo stupendo continente.