L'età della Sinistra storica 1876-1896. Vol. 12: Il Meridione d'Italia attraverso i suoi dominatori (476-1875). Dalla caduta dell'impero romano allo stato postunitario di Cammarota Ernesto - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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L'età della Sinistra storica 1876-1896. Vol. 12: Il Meridione d'Italia attraverso i suoi dominatori (476-1875). Dalla caduta dell'impero romano allo stato postunitario
Cammarota Ernesto

L'età della Sinistra storica 1876-1896. Vol. 12: Il Meridione d'Italia attraverso i suoi dominatori (476-1875). Dalla caduta dell'impero romano allo stato postunitario

Editore: Youcanprint

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9791221467130

Data di pubblicazione: 23/03/2023

Numero pagine: 254


25,90€
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Sinossi

In questo volume si ricostruisce la fitta trama di trasformazioni che investirono la storia politica italiana nel ventennio compreso fra il 1876 e il 1896 che fu dominato dalla Sinistra Storica. Al centro della narrazione i contrasti fra le diverse correnti di pensiero e le spinte politiche, sociali ed economiche coinvolte in un grande processo di modernizzazione che si incentrò soprattutto nella figura di Francesco Crispi, uno dei personaggi chiave della politica italiana post-unitaria: una figura controversa di un periodo che fu tra i più dinamici della storia d'Italia. La Sinistra fu protagonista di un periodo nel quale meglio della destra seppe rappresentare gli interessi e le istanze settoriali provenienti da una società in via di trasformazione ma ancora arretrata, che con fatica provava a trovare la via della modernizzazione. Le strategie politiche adottate si alternarono fra errori e successi, fra un riformismo innovatore e un rigido autoritarismo, con la minore o maggiore attenzione riservata ai bisogni delle masse popolari e delle insofferenze che venivano crescendo nel Paese. Ma ormai erano inarrestabili i processi di cambiamento della vita pubblica, sociale ed economica, innestati da una società che, sotto la pressione dei movimenti socialisti e cattolici consolidatisi, rivendicava una politica più avanzata in materia di libertà civili, una maggiore giustizia soprattutto nel mondo del lavoro e una riflessione più ampia sugli squilibri territoriali. Difatti, nonostante l'attenzione portata al mondo dell'economia che si giovò di un'importante realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche e che si avviò ad una effettiva industrializzazione, non furono appianati i forti squilibri tra il Nord del paese, industrializzato e moderno, e il Sud, arretrato e prevalentemente agricolo. Nelle tante vicende e nelle tappe cruciali che lungo il percorso dell'Italia unita determinarono la mancata integrazione delle regioni meridionali, prolungatosi ben oltre fino ai giorni nostri, giocarono anche le conseguenze di quel periodo.

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