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Come si vota con il Rosatellum. Come nei collegi si costruisce una coalizione
Roman Osvaldo

Come si vota con il Rosatellum. Come nei collegi si costruisce una coalizione

Editore: StreetLib

Reparto: Scienza politica

ISBN: 9791221333060

Data di pubblicazione: 11/05/2022


25,00€
Esaurito

Sinossi

Questa legge elettorale, con le coalizioni senza obbligo legislativo di un programma comune, con l'impossibilità di voto disgiunto tra maggioritario e proporzionale e dello scorporo dei voti utilizzati per ottenere i seggi uninominali, obbliga le forze di centro sinistra a presentarsi in coalizione e soprattutto le obbliga a presentare nei collegi uninominali candidati conosciuti e di grande prestigio, competenza e capacità. Si vince, come hanno dimostrato le elezioni amministrative a Roma, Napoli, Torino, Bologna e in molti centri minori, non solo mettendo insieme, in questo caso, sul piano nazionale il massimo di forze disponibili nel campo largo, ma anche e soprattutto presentando i candidati migliori sul serio. Questa ricerca dei candidati migliori e condivisi nei rispettivi territori rappresenterà la parte principale di una campagna elettorale che deve cominciare molto presto direi da subito ove è possibile. La coalizione deve vivere e manifestarsi collegio per collegio. In ogni collegio uninominale deve arrivare all'elettorato una precisa valutazione delle caratteristiche dei candidati uninominali che gli vengono proposti e la natura e i contenuti del loro programma di coalizione. Con la soluzione dello scorporo, originale nella formula qui proposta, si trasforma il Rosatellum in una legge molto simile a quella che regola il sistema vigente in Germania. In quel paese il riequilibrio proporzionale, rispetto all'effetto dei collegi uninominali maggioritari, si effettua variando il numero complessivo dei parlamentari che non è fissato dalla legge o dalla Costituzione. Questa soluzione italiana interverrebbe invece riducendo il numero dei voti attribuiti alle liste o alle coalizioni che concorrono alla ripartizione nazionale o regionale dei seggi. Essa consentirebbe di non riformulare l'assetto vigente dei collegi elettorali uninominali e plurinominali che altrimenti dovrebbe essere ridefinito con tempi che probabilmente non lo consentirebbero. Potrebbe essere una soluzione di compromesso più condivisibile dai vari schieramenti politici perché, oltre che ripristinare la proporzionalità nella assegnazione dei seggi, consente la scelta degli elettori e favorisce con le coalizioni una più sicura stabilità di governo.

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