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Editore: Il Pensiero
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788899469733
Data di pubblicazione: 21/01/2021
Numero pagine: 112
Collana: Utopie e disincanti
Nitti pensava che il brigantaggio fosse un fenomeno articolato, generato da svariati motivi. Per lui il brigantaggio poteva avere differenti forme: banditismo comune per manifestare i propri impulsi naturali, reazione originata dalla fame e dalle vessazioni della società o sommossa di natura politica in cui le masse appoggiano il proprio governo. Egli era avverso ai luoghi comuni del brigante interessato unicamente a crimini ed uccisioni, presentandolo meramente come "un rivoltato e fra i rivoltati vi erano, come vi sono oggi, i sofferenti, gli idealisti ed i perversi". Pertanto tra i briganti Nitti scorse differenti personalità - oltre a tagliaborse e criminali - anche individui bramosi di diritti umani e smaniosi di giustizia, che intesero procurarsi le simpatie delle classi più basse. In questo saggio viene analizzata la "questione del brigantaggio" alla luce di quello che fu la concezione di Nitti su questo fenomeno dilagante nel Meridione durante la fase dell'Italia post-unitaria.
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