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Editore: Zambon Editore
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788898582105
Data di pubblicazione: 31/05/2017
Numero pagine: 368
Traduttore: Siragusa D.
Il secondo volume dell'opera di Alan Hart rivela in modo dettagliato e documentato, a partire dal 1948, che l'affermazione secondo cui Israele sia vissuto sotto il costante pericolo dell'annientamento e della "cacciata in mare" degli ebrei è stata soprattutto propaganda sionista. In effetti, dopo la dichiarazione unilaterale di costituzione dello Stato di Israele, gli eserciti arabi non disponevano della capacità di sconfiggere le forze israeliane, né in termini numerici né in termini di armi. Questa insensata affermazione utilizzata dalla retorica araba, si rivelò un insperato dono per il sionismo che ne fece ampio e continuo uso. In realtà i regimi arabi non avevano alcuna intenzione di distruggere Israele; anzi, essi furono subito d'accordo con il sionismo e le grandi potenze nel volere che la questione palestinese fosse definitivamente conclusa dopo la prima vittoria di Israele sul campo di battaglia. Per loro non ci sarebbe dovuta esserci alcuna rinascita del nazionalismo palestinese. Essi consideravano il vero crimine di Arafat quello di averla invece resa possibile. È avvincente anche la storia di come il sionismo, sostenuto dall'ingenuo Primo Ministro britannico Eden e dai falchi americani, abbia ingannato il mondo facendo credere che il Presidente dell'Egitto Nasser fosse un nemico dell'Occidente, mentre in realtà egli cercava fin dai primi giorni un accomodamento con Israele e desiderava soprattutto avere un rapporto amichevole con l'America. Hart ci conduce per mano a capire come il primo e ultimo presidente americano, Eisenhower, abbia tentato di contenere il sionismo, e come più tardi il presidente Kennedy abbia tentato di impedire allo Stato sionista di dotarsi di una bomba atomica (acquisizione tuttora non ammessa né dagli Stati Uniti né da Israele). Ma soprattutto, in questo volume si registra un punto di svolta: la storia della sconfitta della Ragione in Israele avvenuta con la sostituzione da parte di Ben-Gurion del Primo Ministro israeliano Moshe Sharett, che il 12 ottobre 1955 scrisse nel suo diario questo preveggente timore per il futuro, in vista del continuo espansionismo sionista: " Qual è il nostro destino su questa terra? La guerra fino alla fine delle generazioni e della vita a colpi di spada?". Prefazione di Diego Siragusa.
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