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Editore: Grimaldi & C.
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788898199860
Data di pubblicazione: 22/11/2018
Numero pagine: 121
Già nel titolo si presentano le due componenti principali del lavoro di Scarciglia, il saggio storico e la memoria del passato. Il primo è pervaso di passione antifascista, il secondo velato di nostalgia nella rievocazione dell'età infantile fino all'uomo. Due momenti che continuamente s'intrecciano, per cui lo si legge con il piacere di un romanzo e l'interesse di un'opera di critica storica. Fa da sfondo il Vomero, dove nacque e vive: la collina da sempre cara ai suoi abitanti. L'esordio gli è dedicato, eppure subito l'amarezza per i luoghi stravolti dal tempo gli fa esclamare: "Il Vomero della mia infanzia, con le sue ville e giardini, e il tanto verde intorno, quel Vomero che tanto amavo, non esiste più". E mentre ne descrive i posti, e il bravo bottegaio che gli donava le carrube, viene fuori, quasi offeso, che là in via Cimarosa "tra l'altro c'era la sede del fascio". Lo sguardo di Scarciglia si approfonda sul tessuto sociale del suo quartiere, delinea le abitudini delle persone, i mezzi vitali piuttosto poveri, la chiusura mentale: "Per lo più si conduceva una vita relativamente grama, diprivazioni e sacrifici, povera di veri slanci e interessi, fatta di piccole cose, in un clima di generale esaltazione, ma angusto e provinciale, per l'isolamento autarchico in cui viene tenuto il paese". E questa connotazione deve estendersi all'Italia tutta, costretta per vari decenni alla dittatura, che vide, in nome di ideali nazionalistici, imperialistici, colonialistici, regredire la cultura, che a Napoli trovò rifugio nello studio di Benedetto Croce e nei dissidenti, che andavano tessendo faticosamente la base antifascista, su cui poté erigersi il sanguinoso edificio della Resistenza.
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