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Editore: Ginevra Bentivoglio EditoriA
Reparto: Letteratura greca e latina: critica
ISBN: 9788895064857
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 78
Collana: Ateneo
La commedia delle Rane di Aristofane, venne portata in scena nel 405 a.C. All'epoca, Euripide e Sofocle erano ormai scomparsi e la stagione della grande tragedia ateniese sembrava volgere al declino. Di fronte a tale "crisi", Aristofane immaginò di far compiere a Dioniso, divinità protettrice delle opere teatrali, un viaggio nell'Ade per riportare in vita un grande tragediografo (in principio Euripide, poi Eschilo) che potesse contribuire a salvare il teatro e la stessa polis. Il collegamento tra il declino del teatro e quello della città di Atene rende così l'opera di Aristofane un sublime intreccio tra commedia e opera a carattere sociale, attraverso un testo che nel corso degli anni ha proposto numerosi "quesiti" storici e tecnici: per alcuni studiosi le rane erano infatti visibili agli spettatori, mentre per altri si trattava solamente di canti corali retroscenici eseguiti dal "coro degli iniziati". Il presente lavoro muove proprio dalla discussione intorno a questo problema di drammaturgia, per individuare la reale funzione dei "dei "cori di animali" all'interno del teatro di Aristofane.
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