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Editore: Diogene Multimedia
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788893633345
Data di pubblicazione: 10/01/2025
Numero pagine: 208
Collana: Res Gestae
In questo saggio l'autore analizza una vicenda risalente a ben 1600 anni fa, ai tempi in cui visse Agostino di Ippona, ma che ha risvolti ancora molto attuali. Ogni giorno tutti noi veniamo informati dalla cronaca nera di donne che cadono vittime per mano maschile, mano armata di un potere tanto "virile" quanto indisponibile a qualsiasi limitazione e che, legibus solutus, si arroga il diritto di vita e di morte su tutte le rappresentanti femminili del genere umano, dimentico che a questo unico genere noi tutti apparteniamo, senza distinzione di sesso. Il "femmminicidio", l'assassinio di un essere giudicato inferiore, senza potere e diritti, ha dunque radici antiche cui la modernità e le sue leggi progressiste di questi ultimi due secoli non hanno saputo dare una risposta ferma e definitiva, forse perché le sue ragioni profonde non sono state indagate a sufficienza, ma solo rimosse con l'illusione che bastino le leggi e la buona coscienza a cambiare i comportamenti quotidiani e i pensieri che li determinano. Come "anime belle", direbbe Hegel, ci riempiamo la mente e il cuore di buone intenzioni, ma restiamo impotenti di fronte alla realtà determinata. In gioco non vi è semplicemente la violenza di un dominio maschile che intende perpetrarsi in eterno, negazione di una realtà storica che tramanda, invece, l'insostituibile contribuito femminile al progresso culturale e scientifico dell'umanità, in ogni suo ambito. Per questo il tema del "femminicidio", lungi dall'essere un tema che riguarda solo i nostri sentimenti, è, e deve essere, un assunto che riguarda l'operare delle donne e degli uomini, il loro lavoro comune, a cui Ipazia seppe dare il proprio importante apporto.
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