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Il nuovo volume fornisce una cartografia generale del lavoro di ASA Studio Albanese in oltre cinquant'anni di attività e di progettazione. Le pagine ripercorrono la traiettoria professionale dello studio vicentino, fondato da Flavio Albanese nel 1971 anteponendo la pratica alla formazione accademica, e diventato ASA Studio Albanese nel 1987 quando al fondatore si associa anche il fratello Franco Albanese, architetto. I lavori presentati nella monografia, corredati da un ricco apparato iconografico, coprono un arco temporale ampio e articolato che va dal 1975 al 2022 riassumendo, attraverso una selezione di casi assai diversi ed eterogenei, la cifra architettonica che da sempre contraddistingue l'opera dello studio: un sostanziale e consapevole eclettismo non solo degli stili e dei linguaggi dei progetti, ma anche dei modelli e dei maestri ispiratori, delle scale e delle discipline interessate, delle tipologie degli incarichi professionali e culturali con cui confrontarsi. Una storia sviluppata nel tempo e nello spazio a partire dalle prime collaborazioni con i grandi marchi del design come Driade e Lanerossi a metà degli anni Settanta, fino ai temi della rigenerazione post-industriale e del rapporto tra produzione e territorio, che contrassegnano l'identità di ASA Studio Albanese soprattutto tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo millennio: la sede Sinv a Schio, le riconversioni di Lambrate e di via Morimondo a Milano e della sede dello studio a Vicenza, il ponderoso compound creativo di Lindower 22 a Berlino. Insieme e parallelamente a questo specifico campo progettuale, ASA Studio Albanese ha continuato ad approfondire la propria riflessione sull'abitare, fondata sin dal debutto - come ha rilevato Francesco Dal Co nella prefazione al volume - su un principio di ospitalità e di accoglienza mai derogato, e percepibile ancora chiaramente in ogni categoria di lavoro: sia nelle numerose architetture residenziali di scala e destinazione diversa, sia nei progetti di hospitality e di retail, sia nelle esperienze collaterali di impronta più propriamente culturale, in cui si manifesta la complessità degli interessi multidisciplinari di Flavio Albanese, già direttore di "Domus", la rivista internazionale di architettura, dal 2007 al 2010. Le prefazioni sono di Francesco Dal Co e Alessandro Benetti.
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