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In un'epoca di accelerazione vertiginosa, dove l'intelligenza artificiale si impone come protagonista invisibile ma pervasiva, questo saggio riflette sull'impatto profondo e irreversibile che la rivoluzione digitale sta esercitando sul pensiero progettuale, sull'insegnamento e sulla pratica dell'architettura. Gli autori - con uno sguardo lucido e critico, ma mai nostalgico - affrontano le sfide culturali, etiche e creative che derivano dall'integrazione dell'AI nei processi ideativi e produttivi. Attraverso un percorso articolato che intreccia filosofia, tecnologia e progettazione, il libro indaga la natura dell'intelligenza - quella umana e quella artificiale - sottolineando come la creatività autentica nasca dalla fragilità, dall'emozione e dall'immaginazione, elementi non replicabili da algoritmi. Gli autori rifiutano la dicotomia semplicistica tra uomo e macchina, e propongono invece una visione integrata e responsabile, in cui l'AI sia strumento al servizio dell'uomo e non viceversa. Il testo si sviluppa attorno a sei nodi tematici fondamentali: l'uso della tecnologia per potenziare la creatività individuale, la gestione digitale del progetto e della manutenzione (digital twin), le nuove possibilità costruttive, la progettazione di spazi virtuali, la responsabilità etica nella creazione degli algoritmi, e infine, il ruolo insostituibile dell'architetto come custode della libertà, dell'empatia e della visione. Architecture in the Digital Age è un invito appassionato a non abdicare al pensiero critico, a difendere la complessità della progettazione umana e a ridisegnare il futuro mettendo al centro l'uomo, la bellezza e il senso.
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