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Editore: Franco Angeli
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788891753281
Data di pubblicazione: 06/04/2017
Numero pagine: 204
Collana: Storia internazionale dell'età contemporanea
Il centenario della Rivoluzione di Ottobre offre l'occasione per un ripensamento delle sfide politiche, militari, diplomatiche e ideologico-culturali che il 1917 pose all'Italia tardo-liberale e poi fascista negli anni di esordio del governo Mussolini. Basato su documenti inediti provenienti dall'Archivio della politica estera della Federazione russa e su un minuzioso lavoro di ricostruzione della storiografia italiana e sovietica sulla Rivoluzione, il libro traccia un vivido affresco delle ricadute di quello straordinario evento sulle relazioni tra Roma e Mosca tra il 1917 e il 1927. In quei dieci anni l'Italia "vinse", o "perse", a seconda dei punti di vista, la sua Grande Guerra, ambì, con metodi maldestri e riuscendoci solo in parte, a ottenere uno status da grande potenza, cadde in un caos politico e sociale mal gestito dagli ultimi instabili e incapaci governi dell'età liberale, si consegnò nelle mani di un leader forte nell'illusione che, ritornata la calma, questi avrebbe volentieri ceduto la scena. La Russia perse il suo Zar, sperò nella tenuta della rivoluzione borghese del Febbraio, travolta invece da quella proletaria dell'Ottobre, lasciò il conflitto precipitando nel vuoto istituzionale e politico di una lunga e violenta guerra civile, risorse Stato fra gli stati, mutilata di quella guerra civile paneuropea immaginata a garanzia della propria sopravvivenza e mai scoppiata. Fu quella Russia sovietica a intessere relazioni economiche e diplomatiche con la nuova Italia di Mussolini e, come i documenti dimostrano, ad attribuire all'Italia fascista un'importanza strategica ben più rilevante di quanto sinora si era pensato.
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