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Editore: Maggioli Editore
Reparto: Diritto
ISBN: 9788891678744
Data di pubblicazione: 30/10/2025
Numero pagine: 426
Possono le Corti costituzionali o supreme dirsi strutturalmente "rappresentative" o "riflessive" dei contesti sociali in cui operano? Con quali rischi? Con quali benefici? Partendo da una lettura degli organi di giurisdizione costituzionale come attori geneticamente votati alla tutela del pluralismo, dopo aver analizzato come quest'ultimo si declini variamente all'interno delle regole preposte alla selezione dei membri dei suddetti organi, il volume prende in esame il principio del fair reflection of society, inteso quale concetto metagiuridico di rappresentazione della realtà sociale in cui sussumere le regole relative alla composizione di quelle Corti operanti in ordinamenti costituzionali fortemente permeati dal paradigma della diversità, e rispetto alle quali un dato strutturale coerente con le differenti istanze pluralistiche del contesto sociale di riferimento conferisce a esse, auspicabilmente, una legittimazione legata non solo al loro attestarsi come strutturalmente attrezzate, ma altresì all'esser percepite come tali. Ripercorse in chiave comparata tanto le coordinate teoriche quanto le declinazioni empiriche - verbalizzate o meno - del principio del fair reflection, lo studio riserva una specifica attenzione all'esperienza costituzionale canadese, assunta come caso prototipico ove verificare, secondo una prospettiva evolutiva, se e come l'applicazione del principio de quo abbia offerto e offra ancora oggi un contributo significativo alla legittimazione della Corte Suprema di Ottawa.
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