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Editore: Maggioli Editore
Reparto: Architettura
ISBN: 9788891615077
Data di pubblicazione: 01/03/2016
Numero pagine: 158
Ci vorrebbe forse un nuovo Bernard Rudofsky per dar conto della ricchezza di forme che nasce dalla nuova geografia delle migrazioni, della precarietà stabilizzata, dell'emergenza senza fine. L'odierno vernacolo ritorna al livello zero della risposta ai bisogni primari e sviluppa il suo nuovo racconto in aree del mondo sempre più estese: negli sterminati bordi delle città, nei territori dilatati delle migrazioni e delle soste senza speranza, negli interstizi di metropoli dense. Eppure questo mondo, che un tempo si riteneva vergognoso e temporaneo, rappresenta non più la vergogna ma, più semplicemente, la realtà della città contemporanea. Guardare con equilibrio a tutto ciò non è facile, e trovare i modi per farlo, scoprire costanti, trarne strumenti è un esercizio che solo oggi inizia a dare qualche frutto tanto più rilevante quanto più nato, come questo libro, dall'incontro di ricerca ed esperienza progettuale sul campo. Forse non è un caso che i primi contributi di questa nuova pratica analitica proveniente dal campo dell'architettura nascano proprio nel nostro paese. Il punto di osservazione è importante, in questo campo, e osservare da una cultura italiana che della lettura scientifica e "operante" di territori e città ha fatto, a suo tempo, un suo punto di forza, può attribuire una forza particolare allo sguardo. Purché si sappia portarlo in profondità, oltre la linea del folklore e dei luoghi comuni.
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