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Editore: Tararà
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788886593298
Data di pubblicazione: 26/02/2002
Numero pagine: 214
Collana: Di monte in monte
Un viaggio verso un luogo mitico, il monte Sibilla, un viaggio non proteso verso la vetta, ma che abbassa lo sguardo in direzione delle viscere della terra, nella grotta dove la leggenda vuole che vivesse la Sibilla Appenninica, personaggio mitico dotato di capacità divinatorie. L'aura di mistero che da sempre permea il luogo ha portato il cavaliere Antoine de La Sale ad avventurarsi verso la montagna e a scrivere un diario di viaggio che viene riproposto in questo libro, con il testo originale a fronte. Siamo nel 1420 e, se da una parte possiamo forse considerare De La Sale il primo scrittore di speleologia, il suo racconto è quanto di più lontano dall'esplorazione delle profondità terrestri in senso ludico sportivo: l'antro della sibilla è ancora, nelle sue parole, il regno del meraviglioso, un "lato oscuro" del mondo capace di inghiottire chi vi si avventura ma anche di regalare talora inaspettata saggezza. Un luogo dove il bello si fonde con il peccaminoso, un luogo che attira proprio perché buio. Nonostante De La Sale si diverta a raccogliere e commentare leggende e racconti legati a questo luogo esprimendo il suo scetticismo, riesce a restituirci una dimensione di incanto oggi irrimediabilmente perduta. La grotta, infatti, fu, in tempi molto più recenti, oggetto di interventi pseudo archeologici decisamente maldestri, se si pensa che venne utilizzato addirittura dell'esplosivo; interventi che portarono, insieme ai rovinosi crolli successivi, alla inaccessibilità dell'antro. E all'inevitabile perdita.
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