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Editore: Edizioni Interno4
Reparto: Problemi e servizi sociali
ISBN: 9788885747609
Data di pubblicazione: 25/03/2021
Numero pagine: 120
È la cooperazione che precede lo scambio, cioè il mercato, e lo rende possibile. Il mito dell'homo economicus è nato dalla separazione di natura e cultura che nell'era moderna, cioè con il capitalismo, ha contrapposto la potenza trasformatrice all'inerzia di tutto ciò che non è soggetto, spirito, dominio: il mondo inanimato ma anche le donne, considerate incapaci di distaccarsi dalla natura, i popoli "selvaggi", le masse popolari, i lavoratori. Il lavoro è sempre stato vissuto e considerato come una condanna e confinato a una condizione servile. La dignità del lavoro, rivendicata dal movimento operaio, non è che il frutto di uno slittamento semantico: si dice lavoro, ma si parla di lavoratori e lavoratrici, persone. Non c'è alcuna dignità nel rivendicare il lavoro che produce degrado, inquinamento, malattie. La dignità del lavoro è solo quella che produce benessere per gli esseri umani, il vivente, l'ambiente, cioè il lavoro di cura. Chiudere con l'antropocentrismo, rimettere al centro il rapporto tra l'essere umano e il suo mondo significa riscoprire la natura dentro e fuori di noi.
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