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Editore: Bulzoni
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788883198670
Data di pubblicazione: 01/12/2003
Numero pagine: 288
Collana: Biblioteca di cultura
Giuoco ininterrotto del riflesso, la scrittura autobiografica nasce da quel guardarsi e contemplarsi ebbro da parte del narratore sulla superficie speculare della pagina per offrirsi alla vista del lettore-spettatore nei panni eroici dell'artista acclamato e famoso, come si conviene a quel nome autorale stampato sulla copertina dei propri libri o a firma delle proprie opere. Mito e rito privato, la grafia del sé si fa patrimonio collettivo quando celebra la propria letterarietà nell'ulteriore rifrazione di cui si avvale: quella intertestualità interna ed esterna che, con varie funzioni, percorre i testi autobiografici fino a farne vere e proprie opere letterarie. Tali sono la vita di Benvenuto Cellini. il raffinato orafo-scultore fiorentino, il De propria vita liber del coevo medico e matematico lombardo Gerolamo Cardano, il "narrar fil filo" della Vita di Giambattista Vico scritta da se medesimo, testi che qui compaiono insieme alle pagine del tragediografo Vittorio Allfieri e del poeta Umberto Saba, entrambi anche autobiografi, l'uno con la sua Vita e l'altro con i sonetti di Autobiografia. Uniti nel segno dell'eccezionalità, al di là dei campi in cui espressero il loro estro creativo, questi autori si fanno testimonianze esemplari dell'operazione scrittoria autoreferenziale e sta a noi lettori districarci al suo interno con la consapevolezza di muoverci sulle tracce di parole sedotte dalla specularità e dalla teatralizzazione dei conflitti da cui si originano.
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