Con ogni acquisto su Bookdealer sostieni una libreria indipendente del territorio.
Editore: Armando Dadò Editore
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788882813482
Data di pubblicazione: 29/03/2016
Numero pagine: 344
Collana: I cristalli
C'è una specie di filo rosso che percorre quasi tutta l'opera di Max Frisch, dall'immediato dopoguerra fino ai tardi anni Ottanta: questo filo rosso è costituito dal rapporto di odio-amore che lo stesso Frisch intrattenne con la patria elevetica. A poco più di un secolo dalla nascita del grande scrittore zurighese, questo rapporto merita di essere considerato e inquadrato all'interno di una nuova prospettiva, con la giusta distanza critica e soprattutto senza abbellimenti o ipocrisie di sorta. I duri rimproveri che il patriota critico Frisch ha mosso a quella che egli stesso aveva definito la "Svizzera senza utopie", ai miti nazionali e a molti aspetti della società e della mentalità elvetica offrono lo spunto per capire taluni risvolti della Svizzera degli ultimi decenni, per interpretare il suo presente e magari anche per immaginare il suo futuro. Questo volume propone un'ampia scelta degli scritti di Frisch sulla Svizzera, dal 1946 al 1986, con l'aggiunta della sceneggiatura cinematografica "Transito di Zurigo" e del radiodramma "Rip van Winkle", due testi nei quali Frisch ha ripreso e svolto in maniera molto suggestiva ed originale il tema - già presente nelle sue opere maggiori - dell'identità e dell'alienazione dell'individuo nella società contemporanea.
Registrati gratuitamente e ottieni subito un codice sconto per il tuo primo acquisto.