Sinossi

«Solitamente i grandi volumi di quei pochi geni destinati a far parte della storia dell'arte sono sempre rimandati ai posteri. E quindi ciò che è scritto è scritto, niente domande, niente risposte, ma solo il silenzio e il destino di una bella opera riposta in un'importante libreria, qualche volta solo da spolverare di tanto in tanto, e dalla polvere e dalla memoria. Io non oso certo inserirmi in quella categoria e quindi scrivo solo per raccontarmi. Ciò che mi spinge a scrivere la mia storia non è tanto un capriccio egocentrico, o un sogno di gloria, ma la risposta a ciò che mi viene sempre proposto quando racconto qualcosa di me, delle mie avventure, dopo una mostra, o a una cena o in una di quelle situazioni in cui il racconto segue a una domanda e poi a un'altra e fluisce così bene che immancabilmente qualcuno chiede: "ma perché queste storie non le scrivi?"» (l'autore)