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Ogni tempo ha il suo antisemitismo. Segnato dall'antigiudaismo cristiano in passato, cospiratorio nei momenti di crisi, efferato nella sua forma pseudo-scientifica nel periodo del nazionalsocialismo e del fascismo. Negli anni '20 del XXI secolo l'antisemitismo è ancora tra noi: divenuto "culturale" più che biologico, raramente è argomentato in modo aperto, eppure è presente e - in alcuni periodi - in crescita. Durante la pandemia da Covid-19, gli studi sui social media hanno mostrato il forte collegamento tra l'odio antiebraico e la crisi, soprattutto dal punto di vista economico. Gli ebrei "ricchi" e "dominatori" fanno da capro espiatorio della paura e dell'ansia verso il futuro. Cresce il discorso d'odio nel web, ormai due terzi del totale degli atti segnalati. Protetti da un presunto anonimato e apparentemente "liberi" di esprimersi, gli hater creano fiammate di ostilità e attacchi, diffondono immagini grottesche, inventano cospirazioni. Di questo antisemitismo apparentemente "light" fa parte la distorsione della Shoah. Il negazionismo vero e proprio, con le sue affermazioni di principio («non è mai avvenuto», «le cifre sono diverse», ecc.), rimane infatti nascosto nelle pieghe della società; la minimizzazione e la banalizzazione, invece, sono molto diffuse. I saggi raccolti in questo libro offrono una panoramica e un'analisi di queste nuove forme di odio antiebraico, e si configurano come un contributo efficace a un lavoro collettivo di contrasto all'antisemitismo, inserito nella più ampia lotta contro ogni tipo di intolleranza, pregiudizio e razzismo, che richiede la collaborazione di tutti. "L'antisemitismo e le sue metamorfosi" include testi di Murilo Henrique Cambruzzi, Simonetta Della Seta, Stefano Gatti, Betti Guetta, Joël Kotek, Gadi Luzzatto Voghera, Stefano Pasta, Robert Rozett, Milena Santerini e Juliane Wetzel.
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