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Editore: EDIFIR
Reparto: Arti grafiche. stampe
ISBN: 9788879709002
Data di pubblicazione: 14/03/2023
Numero pagine: 352
Collana: Le voci del museo
Che i musei esibissero stampe e disegni, e solo per un periodo di tempo limitato per ragioni di conservazione, non era un fatto ovvio nell'Italia del Diciannovesimo secolo. Le teorie riguardo depositi appropriati e pratiche di tutela cambiarono fondamentalmente tra il 1861 e il 1909 con la fondazione dei gabinetti disegni e stampe. Due fattori guidarono questa trasformazione. Come prima cosa, l'accresciuto valore estetico e intellettuale attribuito a disegni e stampe alimentò l'autonomia delle collezioni di grafica all'interno del loro contesto istituzionale. Secondo, il riconoscimento del danno causato da un'esposizione prolungata alla luce portò ad abbandonare le mostre permanenti, a scopo di conservazione. Facendo ricorso a materiale d'archivio per lo più inedito, questo libro ripercorre la fondazione dei gabinetti disegni e stampe ponendo l'attenzione a nove musei statali in Italia (Bologna, Firenze, Milano, Modena, Napoli, Parma, Roma, Torino e Venezia). Le loro collezioni vengono analizzate in rapporto ai più ampi mutamenti nella valutazione di stampe e disegni e all'evoluzione della missione dei musei d'arte. Inoltre, il libro indaga il ruolo degli storici dell'arte Paul James Kristeller, Adolfo Venturi e Corrado Ricci, le forze motrici dietro alla trasformazione delle pratiche di curatela della grafica.
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