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Editore: Pontificia Univ. Gregoriana
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788878394636
Data di pubblicazione: 02/12/2021
Numero pagine: 168
Collana: I grandi libri
Per non aver cercato nel cristianesimo il suo essere reale, ma una ristretta ideologia, si è tutto compromesso; si è imprigionato il dogma vivente nelle bende che lo fanno assomigliare a un morto, riducendo i teologi a guardiani di museo, e gli storici simili ad archeologi alla ricerca del più antico reperto. Si è condannata, così, la storia a diventare un'allegoria; e a un chiodo dipinto sul muro si appenderà sempre una catena dipinta». Siamo nel 1904, dalle parole di Maurice Blondel emerge la preoccupazione per le forti tensioni che dividono il cattolicesimo. Per i più le bende della dottrina mummificata non devono essere sciolte, ma al massimo impegnarsi a ristrutturare il sepolcro. Egli cercherà una soluzione tra esegesi e teologia, per conciliare storia e dogma, che nella loro divaricazione riflettono la ricorrente tentazione di strappare il Verbo dalla carne. Dopo una severa analisi critica delle due principali teorie antagoniste, storicismo ed estrinsecismo, che in diverso modo convergono nel separare natura e soprannatura, indicherà una sintesi, una mediazione, attraverso il principio della Tradizione, proposto non come collegamento solo teorico alle radici, non «una catena dipinta», ma come fonte di progresso, pulsante vita. Il cristianesimo, allora, potrà manifestarsi «come metafisica in atto, tensione unitiva tra Dio e l'umanità, e non come religione di pergamene e scribi». Un testo che pur venendo dal passato, guadagna nel presente la sua evidente attualità.
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