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Editore: Sellerio
Reparto: Pittura
ISBN: 9788876811647
Data di pubblicazione: 18/10/2007
Numero pagine: 207
Collana: Cataloghi
Pittore, scenografo, disegnatore, Fabrizio Clerici (1913-1993) ha attraversato l'arte del secondo Novecento con una figurazione coltissima e satura di riferimenti e citazioni individuando, nella grande eredità del passato, i segni premonitori dell'inquietudine contemporanea. Le archeologie fantastiche, le stanze popolate da presenze misteriose, le apparizioni dei simulacri delle antiche divinità egizie scandiscono così uno scenario di catastrofi e naufragi da cui emergono gli archetipi dell'immaginazione. A dispetto della sua apparente inattualità, e della sua difficile collocazione nell'ambito di tendenze e movimenti, l'opera di Clerici annoda le sue radici ad alcuni elementi cruciali della cultura del secolo scorso: i temi della colpa e della metamorfosi, della memoria e delle rovine sono assunti come prospettive di accesso ai grandi motivi della filosofia e della letteratura novecentesche. Pittore letterato, Clerici ha condotto entro la sensibilità moderna un modello che era già stato dell'illuminismo, e prima ancora del barocco e del manierismo: quello di una prassi figurativa intrisa delle problematiche intellettuali, e come tale capace di rimettere in circolo come attuali gli emblemi delle culture passate. Le numerose suggestioni che costellano l'opera di Clerici, da Signorelli a Kircher, da Piranesi a Friedrich, da Klinger a Böcklin, disegnano così una geografia della psiche dove l'archeologia dei segni collettivi è opera di scavo e di analisi della memoria individuale.
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