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Editore: Pontificia Univ. Gregoriana
Reparto: Teologia morale cristiana
ISBN: 9788876526343
Data di pubblicazione: 01/01/1996
Numero pagine: 292
Parlare oggi del peccato o dei peccati con un linguaggio teologico o pastorale può essere impopolare? Si può rischiare di essere fraintesi? Eppure il momento presente impone questo dovere come esigenza nuova e urgente. Adoperarsi per far si che l'insegnamento costante della Chiesa diventi sempre più comprensibile e vicino all'uomo contemporaneo e al suo modo di esprimersi, è certamente un'impresa non facile. Ma sul mistero del peccato "l'intelligenza dell'uomo non ha mai cessato di meditare" (RP). In un contesto di crisi e di conflittualità dei valori religiosi e morali, in una società pluralista come la nostra, l'autore si prefigge di indagare, da una parte, sul valore del peccato e sul suo posto nella sistematizzazione della Teologia morale rinnovata e, dall'altra, sulla possibilità e necessità di un nuovo linguaggio teologico-morale-pratico. Oggi la vita del cristiano richiede una nuova, urgente e chiara formulazione delle verità perenni in questo settore, caratterizzato da tante difficoltà e da un'etica laicista "senza peccato". Sembra perciò necessario e urgente valutare nuovamente la realtà del peccato: originale,personale e sociale, sia in sé stesso sia nelle strutture sociali. Ma "il peccato in senso vero e proprio è sempre un atto della persona, poiché è un atto di libertà di un singolo uomo, e non propriamente di un gruppo o di una comunità" (RP).
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