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Editore: Pagine
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788875576455
Data di pubblicazione: 10/11/2020
Numero pagine: 110
Collana: Le magnifiche sorti
C'è una fedeltà assoluta alla vita, in questi bei racconti di Diana Cavorso. Racconti in realtà così omogenei e infibrati, che assommano e irraggiano a perfezione il romanzo di una vita intera, cioè, teorizzava Giacomo Debenedetti, la "parabola d'un destino". La vita, infatti, nella sua sorprendente banalità, è il tema centrale di quest'opera. Diana Cavorso scrive benissimo, con mano ferma e leggera, come sempre in realtà bisognerebbe scrivere: niente affettazione, niente ricalchi (o ricatti) sociologici, o peggio, ghirigori di vièto psicologismo... Solo la provvidenziale, flaubertiana, appunto, parola giusta, la manzoniana attenzione all'etica medesima degli eventi, perfino alle risorse virtuose, insomma alla catarsi preziosa del linguaggio: ma senza forzature, senza enfasi o recriminazioni. Il '900 migliore viene in realtà da questi scrittori e questa voglia di scrittura. Dopo la grande, vertiginosa sorpresa di Svevo, l'inesorabile sferragliare loico di Pirandello, o la lucida, feroce autocoscienza del Moravia indifferente due volte (perché italiano e giacché borghese), ecco aprirsi, giungerci un sincero, innamorato e cruciale drappello di Donne in Scrittura che profetarono in fondo il femminismo senza empiti, approdi barricaderi o inasprimenti di sorta. Introduzione di Plinio Perilli.
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