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Editore: Joker
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788875364762
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 144
Collana: Parole del mondo
Il rapporto dei vivi coi defunti, il dialogo, diretto o indiretto, o il semplice richiamo o menzione dei propri defunti oppure il pensiero dei morti in generale, si manifesta come "topos" frequente nella poesia di Sigitas Parulskis, come egli stesso riconosce. Parulskis scrive trenodie senza coro e senza piagnistei di prefiche, trenodie in 'a solo' da dove si ode intorno ancora e sempre la musica di un "aulòs" che sa abbracciare con amore la visione. Riporta così alla ribalta l'importanza della "raudà", il lamento funebre dell'antica poesia orale lituana e, come possibile suggestione ulteriore, aderisce - consapevole o meno - a un punto di vista vicino a quello dell''etica cosmica' come rappresentata dalle teorie antroposofiche. La sua poesia si è guadagnata anche la definizione di 'ispazintin?', cioè 'di confessione'. Vi si trova un certo paralellismo con poeti di altre ex democrazie popolari in cui si confrontano sentimenti confusi, da una parte rispetto a un ordine sociale poco amato, ma che dava sicurezza, e dall'altra rispetto a un nuovo ordine in via di formazione, eppure diretto verso esiti imprevedibili e incerti.
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