Colpo di Stato a Palazzo Reale: il Viceré di Napoli sequestra il tesoro di San Gennaro e s'incorona Re sul balcone della Regia nel 1620 di Bascetta Arturo - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Colpo di Stato a Palazzo Reale: il Viceré di Napoli sequestra il tesoro di San Gennaro e s'incorona Re sul balcone della Regia nel 1620
Bascetta Arturo

Colpo di Stato a Palazzo Reale: il Viceré di Napoli sequestra il tesoro di San Gennaro e s'incorona Re sul balcone della Regia nel 1620

Editore: ABE

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788872973899

Data di pubblicazione: 14/05/2025

Numero pagine: 228

Collana: Cronache Regno di Napoli fra 1400 e 1500


49,00€
Si fa attendere

Sinossi

Allo scadere del suo terzo mandato da governatore del Regno di Napoli, per conto del Re Filippo III di stanza a Madrid, il Generale e Viceré Don Pietro d'Ossuna si diede a fidelizzare il popolo, nella speranza di essere riconfermato nell'incarico. Quella, in realtà, fu un'occasione irripetibile per Napoli, che l'8 gennaio, due giorni dopo l'Epifania, rischiò di diventare la prima città europea a ribellarsi alla monarchia spagnola. L'occasione si presentò alla visita dei figlioli alla sala del tesoro di San Gennaro. Si conservava allora il tesoro reale degli antichi Re di Napoli in maggior stima di quella è al presente perché da quel tempo in poi, e particolarmente dal tempo di Masanello in poi, è stato quasi dal tutto distrutto, sia rispetto a' bisogni grandi della Corona, sia per essere stato manomesso da' Viceré, e quel poco che resta transportato ne' Castelli. Dunque, il Viceré, quell'otto di Gennaio, diede un superbo banchetto, nel corso del quale si trattenne a pranzo con trenta nobili, fra prencipi, duchi, e conti, risultati fra i principali signori del Regno, fatti tutti suoi «compadri», scelti fra quelli risultati più confidenti e benemeriti. Terminata l'ultima portata Don Pietro condusse il figlio e la nuora a scoprire la bellezza di questo tesoro, che fino a quel giorno non avevano visto, con al seguito tutti i grandi di Napoli che erano stati invitati a pranzo. Nella stanza di questo tesoro vi era un gran balcone, che all'uso d'Italia spargeva fuori, in una gran Piazza, che per esser giorno di domenica, e per le altre ragioni che si diranno, vi era un numero infinito di popolo. Rientrato poi di dentro spasseggiò alquanto dicendo facetie come al suo solito, poi presa la corona del Re Alfonso, con il scettro, ch'erano ambidue molto ricchi di gemme, postasi in capo la corona, e tenendo in mano lo scettro, mentre s'avvicinava al Balcone, voltatosi verso quei titolati che l'andavano seguendo gli disse: - Eh bene Signori, come trovate che mi stà questa corona sul Capo?. Ma non furono dello stesso avviso i nobili di Napoli...

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