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Editore: OCD
Reparto: Teologia morale cristiana
ISBN: 9788872299609
Data di pubblicazione: 28/03/1983
Numero pagine: 1358
Traduttore: Di Gesù E.
Collana: Gli scritti del Carmelo per la Chiesa
Dall'Introduzione di padre Egidio di Gesù: "Non si conosce così bene un individuo come attraverso la sua corrispondenza privata. Senza le preoccupazioni della pubblicità, l'individuo manifesta meglio se stesso. All'amico non si ha nulla da nascondere, perché tutto in comune. I rapporti con i conoscenti sono improntati a una maggiore libertà, senza il bavaglio delle convenienze che tarpano le ali e imprigionano lo spirito entro formule ricercate, spesso non sincere. Gli affari che toccano gli interessi o stuzzicano le più intime suscettibilità mettono a nudo i sentimenti dei singoli, che spesso appaiono, con sorpresa, piedi di cupidigia, di acrimonia ed egoismo. Insomma, la corrispondenza privata è lo sbocco di quella spontaneità di sentimento che mette in mano all'indagatore il filo per scrutare le anime: una sola lettera vale, a questo scopo, più di mille pagine di stampa. Con la persuasione che il proprio scritto epistolare non ha che la vita di un giorno e di un solo lettore, non si cura tanto la ricercatezza dello stile, per amore del quale molte volte si sacrifica il pensiero, non si ha la preoccupazione di badare a nascondersi o ad apparire migliori, perché al destinatario già noti: si agisce semplicemente, spontaneamente, come in una conversazione privata, senza fronzoli di retorica, senza apparati di ufficialità, ma in umile veste da camera, molto atta a manifestare quali si è. Santa Teresa di Gesù ha scritto opere importanti che la fanno un astro di prima grandezza nel cielo della Chiesa. Ma incompleto è il concetto che si ha di lei fermandosi soltanto a quelle opere. Queste ci manifestano la donna eccezionale, che, dotata di rari dono di natura e di grazia, tocca la terra soltanto con i piedi mentre la sua anima è sempre nell'azzurro; la donna che discende dal Sinai delle più intime comunicazioni divine con in mano le tavole rinnovate della legge per dar vita ad una riforma, alla quale si sono invano applicati, e a più riprese, uomini d'ingegno e di coraggio; la donna che non sdegna nel «Cammino di perfezione» di dimenticare le sublimità delle vette raggiunte per balbettare con gli incipienti le prime parole della perfezione e adattarsi al loro incerto camminare, ma che poi, nel «Castello», prese le ali dell'aquila, si slancia poderosamente, di tappa in tappa, fino alle mansioni supreme, oltre le quali, su questa terra d'esilio, non v'è nulla da desiderare; la donna dal cuore ardente, dal coraggio indomito, dalla chiaroveggenza lungimirante, che riempie di stupore le menti, suffraga del suo nome le disquisizioni dei mistici, e fa esclamare al padre Faber: «Non ringrazieremo mai abbastanza Iddio d'averci dato una santa Teresa di Gesù». Dall'Autobiografia al «Castello Interiore» è tutta un'ascesa luminosa, in cui non si sa se più ammirare la grandiosità dell'impresa o l'energia del carattere, la sublimità dell'argomento o la semplicità della forma. Ma santa Teresa non è tutta qui. Abbiamo solo le linee fondamentali del quadro: i particolari ci sfuggono, le sfumature non sono ancora tratteggiate. ..."
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