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Amicizia, colpa, morte, ricerca sono i quattro perni formativi dell'adolescenza più ricorrenti nei saggi che compongono il volume. Lo sono in quanto punti di convergenza provenienti da "oggetti culturali" diversi: dall'impatto delle psicopatologie sulle vite quotidiane di ragazze e ragazzi alle narrazioni letterario-formative di ieri e di oggi (Simone De Beauvoir, Charles Bukowski, Haruki Murakami), dalla rappresentazione cinematografica del deviante nel Free Cinema alle pratiche di ricerca identitaria e di genere nelle fandom communities. Una convergenza che si è creata a posteriori, dunque, rispetto all'esigenza di indagare luoghi e pratiche di sé che possano circoscrivere un campo così complesso e imprendibile come quello dell'adolescenza. Ne emerge un quadro entro cui il doppio registro di visibilità e invisibilità restituisce la dialettica costitutiva dell'esistenza adolescente. Che si tratti di (in)visibilità ideologiche, sociali, mediatiche, introspettive, della memoria, esse s'intrecciano variamente l'una con l'altra, anche in contesti socialmente e storicamente eterogenei e attraverso linguaggi espressivi differenti. Tanto da poter costituire un fecondo nucleo d'indagine pedagogica. Con contributi di Marta Baravalle, Matteo Cabassi, Gianluca Giachery, Elena Madrussan, Irene Papa e Gianmarco Pinciroli.
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